Rispetto ai rami tradizionali il rilascio della polizze fidejussorie richiede un’attività di natura istruttoria che esuli da metodologie tipiche dei contratti assicurativi. L’istruttoria deve infatti basarsi su due tipi di analisi: quella oggettiva e, l’altra, soggettiva
Si tratta, per il garante, di valutare le caratteristiche e la natura normativa da cui discende la richiesta che deve corrispondere al dettato dell’Istituto di vigilanza e alle regole assuntive della compagnia garante. In tale ambito il garante valuterà la liceità della richiesta attraverso l’analisi dei documenti che giustificano il rilascio della polizza fidejussoria come, per esempio, il bando di gara, il capitolato d’appalto, la convenzione, ovvero le delibere dei beneficiari.
È riferita all’indagine sulla capacità tecnica organizzativa della richiedente (nonché delle sue maestranze e dei suoi esponenti) e su quella patrimoniale. L’analisi circa valenza tecnico organizzativa si concentrerà sulla verifica dell’esperienza acquista dall’impresa in un determinato settore merceologico e in un certo territorio nel corso della sua esistenza. L’analisi circa la patrimonialità si focalizzerà sul merito creditizio in relazione, in particolare, alla complessità e alla durata delle obbligazioni contrattuali da rispettare in presenza di un determinato contratto di appalto o di una convenzione. Naturalmente tale indagine si baserà, oltre che sull’esame dei certificati camerali, segnatamente sull’analisi degli ultimi bilanci confortati dalla nota integrativa e dalla relazione (nel caso di società di capitali) ovvero del portafoglio ordini, senza trascurare le situazioni patrimoniali e/o i modelli unici degli esponenti.
Particolare importanza nell’ambito dell’istruttoria sulla richiedente rivestono i documenti relativi all’attestazione delle certificazioni di qualità ISO/SOA e di regolare capacità contributiva (DURC) che devono essere in corso di validità.
Le polizze fidejussorie possono essere rilasciate di volta in volta previa singola istruttoria o in regime di affidamento
Per quelle imprese che per loro tipologia di attività (settore costruzioni, impiantistica, forniture, servizi) hanno necessità di garanzie cauzionali da rilasciarsi ricorrentemente (garanzie per pubblici appalti), è più consono – in base all’analisi sulla capacità tecnica organizzativa e patrimoniale dell’impresa – assegnare una linea di fido cioè mettere a disposizione un importo entro i limiti del quale possano essere rilasciate garanzie fidejussorie nel corso di un esercizio.
Una volta verificata la capacità tecnico organizzativa e patrimoniale dell’impresa, vi è la possibilità di rilasciare le garanzie attraverso semplici automatismi e una procedura più snella tale da:
Ai fini dell’erogazione del fido necessitano:
Il fido è in funzione del rilascio delle garanzie di cui al Codice degli appalti pubblici (D.Lgs. 163/2006), in particolare “Provvisorie” e “Definitive”.
Il fido viene concesso per una durata di un anno. Alla spirata del termine, in caso di istruttoria positiva, può essere rinnovato alle medesime condizioni precedenti (importo massimo, tassi derogatori) ovvero con un importo maggiore in ragione delle comprovate, tramite l’elenco portafoglio ordini, ulteriori esigenze cauzionali dell’impresa.