La funzione delle due figure è identica: entrambe, con finalità risarcitorie, possono sostituire la cauzione. Ma, innegabilmente, la polizza fidejussoria rappresenta un maggiore vantaggio per l’imprenditore che, rivolgendosi ad una compagnia (autorizzata all’esercizio del Ramo Cauzioni) eviterà, rispetto all’atto fidejussorio bancario, di dover accendere in favore dell’istituto bancario garanzie reali evitando così anche onerose immobilizzazioni di capitali o movimentazioni del castelletto.
Senza ignorare, poi, che l’istruttoria bancaria per la concessione della fidejussione (in ragione anche dei parametri di valutazione del rischio operativo di cui agli accordi di Basilea 2 e, in divenire, di Basilea 3 ai quali la banca si attiene) rappresenta un processo più complesso – rispetto all’iter della compagnia – con tempistiche penalizzanti per l’imprenditore che, per esempio, ha necessità di prestare una garanzia “Provvisoria” per poter partecipare ad una gara per pubblico appalto.
Il ricorso alla fidejussione assicurativa rappresenta per l’imprenditore un evidente vantaggio. Sotto il profilo economico, si evidenzia l’assenza di qualsivoglia movimentazione o immobilizzazione di capitali e il versamento di un aggio, sotto forma di premio, che costituisce un onere minore rispetto a quello da corrispondere alla banca.
Senza trascurare, poi, l’aspetto di un più snello iter istruttorio da parte della compagnia con ridotti tempi di istruttoria ai fini della deliberazione della garanzia. Per questi motivi ogni buon imprenditore dovrebbe preferire la fideiussione assicurativa.
Nella nostra guida potrai trovare nei capitoli successivi in quali casi la polizza fideiussoria può essere applicata e sapere nel dettaglio come funziona la polizza fidejussoria.