Tra i Criteri Ambientali Minimi (CAM) previsti dal Nuovo Codice degli Appalti Pubblici rientra, non a caso, la riciclabilità dei materiali utilizzati per le costruzioni edilizie. Ciò significa che, nel corso delle gare d’appalto, riceverà una valutazione più alta chiunque utilizzi materiali edili riciclabili e, di conseguenza, facilmente smaltibili e riutilizzabili.
Questa importante novità emerge dal piano per la transizione all’ “economia circolare” presentato dal ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti alla Camera lo scorso 28 novembre e proviene principalmente dall’aggiornamento dei Criteri Ambientali Minimi in termini di “apparecchi per l’illuminazione pubblica” (decreto 27 settembre 2017) approvato e pubblicato in Gazzetta Ufficiale numero 244 del 18 ottobre 2017.
Tale aggiornamento prevede, nello specifico, il miglioramento della qualità dell’illuminazione urbana al fianco di un minore impatto ambientale consentito dall’utilizzo di lampade e LED. Tali accorgimenti garantiscono una migliore efficienza energetica in conseguenza di una considerevole riduzione dell’inquinamento che fornisce un corposo risparmio relativo alle finanze amministrative.
Nello specifico degli appalti pubblici, il piano per l’economia circolare affida 5 punti di premio in caso in cui venisse redatto un cosiddetto “bilancio materico”, vale a dire un apposito documento capace di dimostrare una particolare efficienza derivante dalla capacità di riciclo e smaltimento delle risorse impiegate in vista della riduzione dei rifiuti, del consumo di energia e della produzione di anidride carbonica.
Il passaggio ad un’economia “circolare”, dunque, arriva in opposizione alla cosiddetta economia “lineare” in funzione, appunto, di una circolarità di produzione. In sostituzione di materiali utilizzati e, in via terminale, gettati e dispersi nell’ambiente circostante, la consumazione di materiali riciclabili consente, quindi, di riutilizzare i materiali edili in modo da farli circolare in un continuo sfruttamento finalizzato all’eliminazione graduale di ogni specifico rifiuto.
Adottando una simile politica in termini di bioedilizia, appalti verdi e imprenditoria generale, in sostanza, è possibile conferire all’Italia la fondamentale capacità di sviluppare modelli di business particolarmente innovativi e perfettamente in grado di valorizzare ogni singola possibilità di incremento qualitativo legato al campo dell’edilizia eco sostenibile.