Con estinzione della fideiussione si fa riferimento all’atto giuridico con il quale si va a recidere un contratto di fideiussione antecedentemente stipulato.
Solitamente per estinguere una fideiussione, è necessario che venga comprovato un comportamento colposo e imputabile al creditore.
Il creditore, infrangendo un dovere giuridico, va a perdere definitivamente il diritto di surrogazione del fideiussore nei confronti del debitore.
Affinché si verifichi l’estinzione di una fideiussione assicurativa, il creditore deve aver causato, con il suo comportamento, un pregiudizio giuridico e non soltanto economico.
Il codice italiano prevede tre distinte cause di estinzione della fideiussione:
Il termine va a ridursi a due mesi, qualora il fideiussore abbia esplicitamente limitato la propria obbligazione allo stesso termine dell’obbligazione principale (art. 1957).
È necessario far notare che, in caso di estinzione della cauzione, il fideiussore è tenuto a farsi carico delle obbligazioni del debitore, oltre che ad ogni altro impegno desumente dai rapporti sussistenti al momento della revoca della fideiussione.
L’ordinamento italiano da ultimo, riconosce la possibilità di rescindere l’impegno assunto, previa giusta comunicazione al fideiussore tramite l’invio del modello stabilito per la lettera della revoca della fideiussione.
Al creditore resta comunque l’obbligo di rispondere del saldo passivo esistente all’epoca del recesso.